Giorno della Memoria - 27 gennaio 2025
Il 27 gennaio 2025, in occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Bari con l’ANPI ha organizzato una cerimonia ufficiale presso il Palazzo di Città per commemorare Filippo D’Agostino, sindacalista, consigliere comunale e antifascista barese, deportato e ucciso nel lager nazista di Mauthausen.
Il sindaco Vito Leccese ha deposto una corona di fiori accanto alla targa commemorativa dedicata a D’Agostino. Hanno preso la parola il presidente provinciale dell’ANPI Pasquale Martino, Giulia Lenoci a nome del Coordinamento Antifascista di Bari e il sindaco Vito Leccese. La cerimonia ha visto la partecipazione del prefetto di Bari Francesco Russo, dell’on. Gianmauro Dell’Olio e di numerose associazioni e organizzazioni, tra cui l’IPSAIC, l’Osservatorio Regionale sui neofascismi, la CGIL. Successivamente, alla presenza della vicesindaca Giovanna Iacovone, sotto il portico della chiesa di San Francesco, in via Crispi, è stata deposta una corona di fiori presso la targa che commemora Giuseppe Zannini, antifascista e deportato barese, anch’egli ucciso dai soldati nazisti nel lager di Mauthausen. Hanno preso la parola Rosaria Lopedote, presidente della sezione ANPI “Arturo Cucciolla”, Sahar Locaputo del Coordinamento Antifascista e la vicesindaca Giovanna Iacovone.
Chi era Filippo D’Agostino
Filippo D’Agostino è stato un importante sindacalista, consigliere comunale e antifascista italiano. Nato a Gravina in Puglia il 15 marzo 1885, D’Agostino è stato un fervente sostenitore dei diritti dei lavoratori e un attivo membro del Partito Comunista Italiano (PCdI). Durante la sua carriera, ha guidato la resistenza della Camera del Lavoro di Bari insieme a Giuseppe Di Vittorio e ha partecipato a numerose iniziative sindacali e politiche.
A causa della sua intensa attività politica, D’Agostino fu arrestato più volte e costretto all’esilio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove organizzò un comitato clandestino con altri internati. Scoperto mentre tentava di mettere a segno un’evasione, fu bastonato, ucciso col gas e incenerito nel crematorio del Castello di Hartheim il 14 luglio 1944.
In riconoscimento del suo coraggio e del suo impegno nella lotta antifascista, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi gli conferì postumo la Medaglia d’argento al valor militare. A Bari, una targa commemorativa è stata affissa nella sala consiliare di Palazzo di Città in suo onore.
Chi era Giuseppe Zannini
Giuseppe Zannini nacque il 2 febbraio 1917 a Bari da Marco, impiegato comunale, e Adele Lubrano, casalinga. Dopo aver frequentato il Regio istituto tecnico Giulio Cesare, si iscrisse al liceo Arcangelo Scacchi della sua città natale. Diplomatosi nel 1936, si iscrisse alla facoltà di Scienze economiche e politiche dell’Università di Bari. Durante gli anni universitari, si avvicinò agli ambienti dell’associazionismo cattolico e si inserì tra le fila della FUCI, dove conobbe Aldo Moro.
Nel 1940, Zannini si laureò in Economia politica con il massimo dei voti. Dopo la laurea, lavorò come impiegato presso il Credito Italiano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, si trasferì a Bologna, dove prese contatti con il movimento cattolico antifascista e iniziò i preparativi per la formazione di una banda partigiana. Fu arrestato dai nazisti e deportato nel lager di Mauthausen, dove purtroppo perse la vita immediatamente dopo la liberazione, a causa della vita di stenti vissuta nel lager.