Menu Chiudi

A Osimo, città antica sulle montagne di Ancona, il 10 novembre di cinquant’anni fa i ministri degli esteri italiano, Mariano Rumor, e lo jugoslavo Miloš Minić, firmano il Trattato con cui viene risolta questione dei confini tra i due Paesi, lasciata aperta dalla conferenza di Pace di Versailles, nel 1947. Per trent’anni la regione contesa, da Gorizia a Fiume, era stata divisa in due zone provvisorie , con Trieste al centro di una zona libera. Gli Accordi di Osimo sono il risultato di una paziente, tenace e abile diplomazia condotta negli anni  di massima tensione tra le superpotenze, avendo alle spalle la feroce occupazione dell’Italia fascista e il dramma delle foibe e dell’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia.

Il Trattato di Osimo è l’esempio del pacifismo declinato nella diplomazia e nel diritto internazionale, della volontà dei governi di risolvere le controversie tra gli Stati ripudiando la guerra, come proclama la Costituzione italiana. E da questo caso storico prenderà le mosse il prossimo appuntamento dei «Martedì della pace», le dieci lezioni di cittadinanza promosse dal Comune di Bari e dall’Associazione nazionale Partigiani d’Italia. Martedì 11 marzo, dalle 17,30 nella sala della ex Tesoreria, a Palazzo di Città, l’incontro si intitola: «La Pace è un patto: la questione dei confini, il ruolo delle diplomazie, la funzione delle Nazioni Unite», con le relazioni di Dino Spanghero, della segreteria nazionale dell’ANPI e del giurista dell’università di Bari Ugo Villani. Introduce lo storico dell’età contemporanea di Uniba, Antonio Bonatesta.

La riflessione sulla crisi attuale del diritto internazionale, tra il conflitto in Ucraina e la guerra in Palestina, è attualissima e chiama in causa temi cruciali come la corsa agli armamenti, il pericolo di uno scontro nucleare e la delegittimazione delle organizzazioni internazionali come l’Onu e le sue agenzie, la Croce Rossa internazionale, la rete delle organizzazioni umanitarie non governative. Temi centrali nel dibattito che attraversa il movimento per la pace in Italia e in Europa.

L’iniziativa intitolata «I martedì della Pace» è rivolta a tutti i cittadini e in particolare agli studenti e nasce dal bisogno di riaffermare che Bari è «città operatrice di pace» e «città denuclearizzata», per decisione del Consiglio comunale. Il programma dei «Martedì della Pace» coinvolge studiosi esperti di rilievo nazionale cui è affidata l’illustrazione di una particolare declinazione della pace e del pacifismo, sotto l’aspetto storico, giuridico, scientifico o sociologico.  Di particolare significato è la ricorrenza, quest’anno, dell’80.mo anniversario della Resistenza, che è la matrice della Italia repubblicana.

 

Guarda il video

Articoli Correlati